Al giorno d’oggi la popolazione sta invecchiando e gli anziani che la compongono vivono sempre più a lungo. L’età media è aumentata ed è cambiato anche lo stile di vita degli anziani. Oggi gli anziani non solo vivono di più, ma lavorano anche più a lungo e sono socialmente più attivi. Il cambiamento riguarda anche l’approccio degli anziani nei confronti della tecnologia. Più del 93% degli italiani possiede uno smartphone e il suo utilizzo sta aumentando notevolmente nella fascia d’età che va dai 60 ai 75 anni. Non è raro trovare su Facebook qualche nonno che chiede l’amicizia ai nipoti teenager.
L’ipoacusia ovvero la perdita d’udito, può essere causata dall’esposizione al rumore, dal diabete o dall’uso di alcuni farmaci. Quando la perdita di udito è conseguenza diretta dell’invecchiamento, si parla di presbiacusia. Indicativamente la perdita di udito colpisce il 40% della popolazione sopra i 65 anni, il 60% sopra i 75 anni e l’80% sopra gli 85 anni. Le conseguenze della perdita d’udito sono la depressione e l’esclusione dalla vita sociale e dal lavoro. L’esatto contrario di ciò che mostrano le statistiche relative allo stile di vita degli anziani.
Questi dati mostrano come sia fondamentale diagnosticare e curare la presbiacusia per garantire alle persone adulte, sopra i 60 anni, di vivere una vita sana e socialmente attiva.
La perdita d’udito non è la sola conseguenza dell’invecchiamento. Spesso si possono presentare altre problematiche legate alle capacità cognitive, come la velocità di elaborazione delle informazioni ricevute e la memoria operativa. Quando si parla di velocità di elaborazione ci si riferisce alla capacità di ascoltare e comprendere ciò che viene detto. Invece la memoria operativa permette di memorizzare le varie informazioni per poi collegarle ed assegnare loro un significato. Normalmente le persone in età avanzata elaborano le informazioni più lentamente e hanno una capacità di memoria operativa più ridotta. Se a tutto questo associamo le ridotte capacità uditive, che portano all’isolamento e alla depressione, capiamo perché questi soggetti hanno fino a 5 volte maggiore probabilità di sviluppare una demenza.
Indicativamente la demenza colpisce il 15% degli adulti con età superiore ai 70 anni. Una percentuale ben più bassa rispetto a quelle che riguardano la perdita d’udito. Il test audiometrico e l’impiego di apparecchi acustici possono aiutare gli anziani ad evitare queste tristi conseguenze dell’ipoacusia.
Non è raro che l’incapacità di sentire possa essere confusa con un disturbo cognitivo. Un semplice apparecchio acustico può evitare di incorrere in diagnosi errate ed evita che il paziente continui ad isolarsi ulteriormente aggravando le cose. Dobbiamo ricordare che i medici di famiglia possono svolgere un ruolo marginale nell’identificazione e nel trattamento della perdita d’udito, poiché non possiedono gli strumenti adeguati. Solamente uno specialista di questo settore può diagnosticare e stabilire una terapia adeguata ad ogni singolo caso. Una volta che sono state eliminate tutte le problematiche relative alla presbiacusia si può successivamente procedere con i test per valutare la presenza di una demenza.
Perché la presbiacusia può causare o accelerare la demenza? Durante il dialogo riceviamo notevoli informazioni in tempi piuttosto brevi. Nella lingua parlata, vengono scambiate mediamente 4 sillabe al secondo, ovvero 240 al minuto. Le ridotte capacità uditive, unitamente ai ritardi legati all’elaborazione delle informazioni, comportano negli anziani uno sforzo notevole per cercare di tenere il passo della conversazione. Questo stress colpisce le aree del cervello adibite al linguaggio e alla memoria operativa, riducendone la funzionalità. Lo stress, l’isolamento e la depressione non faranno altro che aggravare, in un circolo vizioso, le capacità cognitive e di memoria.
Come regola di base, considerando i dati statistici sopra riportati, è fortemente consigliato effettuare un test dell’udito con cadenze regolari e che permetta di evitare spiacevoli conseguenze ad una popolazione sempre più longeva e attiva. Nuova Mondial Udito effettua test dell’udito gratuiti presso i suoi centri di Cagliari, Nuoro e Sassari.
L’utilizzo degli apparecchi acustici aiuta a preservare le capacità mentali, l’indipendenza, la vita sociale e lavorativa. Anche nei casi di demenza diagnosticata alcuni studi hanno dimostrato che l’utilizzo di apparecchi acustici ha rallentato la diminuzione della memoria e migliorato la qualità della vita.