L’ipoacusia è un disturbo che riguarda tutte le persone in età avanzata. Il fisiologico invecchiamento dell’apparato uditivo comporta la presbiacusia, ovvero la diminuzione della capacità uditiva. Gli anziani, sentendo meno, faticano a distinguere i suoni e le parole con conseguenze piuttosto gravi per la loro sicurezza ed una notevole diminuzione della qualità della vita.

Non sentire bene comporta di non poter compiere azioni molto semplici come, ad esempio, camminare per strada in totale sicurezza. Infatti gli stimoli acustici, che ci avvisano per tempo di pericoli imminenti (come l’arrivo di un veicolo), non vengono percepiti in maniera chiara e ben distinta, oppure non vengono percepiti affatto. Provate ad immaginare di muovermi in auto, o a piedi, ascoltando musica con degli auricolari: vi sentirete completamente isolati da quello che accade intorno a voi. È per questo motivo che il codice della strada vieta l’utilizzo di cuffie su entrambe le orecchie durante la guida, proprio perché la capacità uditiva è fondamentale per muoverci ed interagire con l’ambiente circostante.

Non sentire bene isola le persone anche da un punto di vista sociale. Le relazioni sociali e la capacità di tenere una conversazione con le altre persone, rappresentano un elemento fondamentale per la salute mentale ed il benessere psicofisico. Privarci del piacere di poter tenere delle relazioni interpersonali porta inevitabilmente all’emarginazione.

Le conseguenze dell’ipoacusia sono evidenti a tutti ma questa patologia non riguarda solo gli anziani. Recenti indagini statistiche hanno dimostrato che c’è un progressivo aumento di adolescenti che soffre di danni all’udito e quindi di una conseguente diminuzione della capacità uditiva.

Ci sono due tipi di ipoacusia: l’ipoacusia trasmissiva e l’ipoacusia neurosensoriale.

 

Ipoacusia neurosensoriale

L’ipoacusia neurosensoriale si verifica quando la causa della perdita (o diminuzione) dell’udito è legata al alla coclea o al nervo acustico. La coclea ed il nervo acustico sono componenti dell’orecchio interno.

La coclea ha la funzione di trasformare le vibrazioni sonore in impulsi nervosi. Quando la coclea non funziona più nel modo corretto, l’orecchio è sempre in grado di captare le onde sonore ma queste non vengono più trasformate in impulsi trasmissibili dal nervo acustico.

In altri casi invece è il nervo acustico a non essere più in grado di trasmettere in modo corretto le informazioni (impulsi nervosi) al cervello, quindi viene a mancare il “collegamento” tra l’orecchio ed il cervello che processa le informazioni.

Se la coclea o il nervo acustico perdono completamente o parte delle loro funzionalità, le capacità uditive ne risentiranno inevitabilmente.

Alcune cause dell’ipoacusia neurosensoriale possono essere ricondotte all’ipercolesterolemia, al diabete o all’ipertensione. Queste patologie sono spesso responsabili della degenerazione del nervo acustico.

 

Ipoacusia trasmissiva

L’ipoacusia trasmissiva interessa gli elementi che fanno parte dell’orecchio medio e dell’orecchio esterno. Questi elementi sono il condotto uditivo, la membrana timpanica e i tre ossicini che accolgono le vibrazioni delle onde sonore: martello, incudine e staffa.

L’ipoacusia trasmissiva può essere causata da tappi di cerume (che ostruiscono il condotto uditivo), da perforazioni del timpano o dalle otiti.

L’otite è un’infiammazione dell’orecchio che a volte genera un ristagno di muco che interessa il timpano e gli ossicini menzionati sopra. Può essere pericolosa per i bambini, perché non sempre è dolorosa e l’unico sintomo che si manifesta è la riduzione della capacità uditiva. In questi casi il tempismo è fondamentale, poiché si possono generare disturbi del comportamento, dell’apprendimento e del linguaggio.

È importante effettuare esami per diagnosticare per tempo la presenza di un eventuale ipoacusia e recarsi presso dei centri specializzati per poter effettuare alcuni test ed esami non invasivi, che permettano di accertare quale è la tipologia di disturbo da cui si è affetti. Una corretta diagnosi precoce è utile per evitare danni permanenti all’udito, o che si possono protrarre per molto tempo. Infatti la tempestività di eventuali trattamenti può fare la differenza.

L’ipoacusia neurosensoriale e l’ipoacusia trasmissiva possono essere trattate a seconda dei casi con dei farmaci, attraverso trattamenti medici o interventi chirurgici. L’ipoacusia trasmissiva può essere reversibile, ma per tutti i casi in cui la perdita di udito è irreversibile sono necessari dei sussidi come le protesi acustiche o apparecchi acustici.

Gli apparecchi acustici rappresentano un grande supporto per chi soffre di una mancanza di udito lieve, media o severa. Sono studiati per soddisfare le esigenze di tutte le fasce di età e le loro dimensioni, davvero irrisorie, garantiscono comfort e discrezione.