Cosa si intende quando si parla di acufene? E invece cos’è l’ipoacusia? Scopriamo cosa sono questi due disturbi dell’udito piuttosto diffusi e perché spesso sono collegati tra loro. Infine vediamo come è possibile porvi rimedio.

Iniziamo subito con il dare una breve spiegazione sul significato di questi due termini.

L’acufene è un disturbo uditivo che provoca la percezione di rumori, come ronzii, tintinnii o fischi. Chi ne soffre percepisce questi suoni nelle proprie orecchie senza che vi sia un reale stimolo acustico esterno.

Questo tipo di disturbo, che colpisce circa il 10-12% della popolazione, può avere diverse intensità (deboli o forti) ed essere intermittente o continuo. A seconda dei casi può rappresentare un serio problema per chi ne soffre, rendendo necessario l’intervento di uno specialista o la visita in un centro audiometrico specializzato.

L’entità dell’acufene può inficiare notevolmente le capacità uditive e di comprensione del soggetto, con spiacevoli conseguenze sulla qualità della vita in generale. Ad ogni modo non si tratta di una vera e propria malattia, ma di un disturbo che può avere molteplici cause scatenanti. Alcune di queste possono essere collegate a danni neurologici, stress emotivo, allergie nasali, accumuli di cerume o l’esposizione a suoni dal volume molto elevato.

Va sottolineato che l’acufene è una condizione soggettiva: la sua intensità e l’interferenza con le attività quotidiane, dipendono dalla percezione del soggetto nei confronti di questi fischi o tintinnii. Quindi l’acufene non può essere misurato oggettivamente, ma si possono solo valutarne gli effetti.

L’ipoacusia è una vera e propria patologia che si manifesta con l’indebolimento dell’apparato uditivo. Questo indebolimento può riguardare uno o entrambi gli orecchi (ipoacusia bilaterale) e manifestarsi con una perdita di udito lieve, media o grave. Mediamente ne sono affette 12 persone su 100 e le percentuali salgono al 40% nei casi di persone con età superiore ai 65 anni.

L’ipoacusia può essere dovuta a un danno o alla degenerazione di uno o più componenti dell’apparato uditivo. Infatti le ragioni più comuni della perdita della capacità uditiva sono legate all’esposizione prolungata al rumore e al naturale processo di invecchiamento. Altre cause possono derivare da alcune infezioni, predisposizioni genetiche o lesioni.
Non sono rari i casi di accumulo di liquidi o di cerume, dove è sufficiente intervenire eliminando l’elemento che ostruisce il passaggio dei suoni verso l’orecchio interno.

Come accorgersi del calo del proprio udito? Per accorgersi da soli di una possibile ipoacusia è necessario osservare il ripetersi di alcune situazioni particolari. Può capitare, ad esempio,  di dover chiedere spesso agli altri interlocutori di ripetere ciò che hanno appena detto. Oppure può essere molto difficile tenere una conversazione in luoghi affollati e rumorosi. In molti casi si riscontra anche una maggiore difficoltà a percepire le voci che hanno alte frequenze, come quelle di donne e bambini.

Ad ogni modo l’ipoacusia, a differenza dell’acufene, può essere misurata grazie ad un semplice test che si può effettuare in un centro acustico.

Nuova Mondial Udito dispone di diversi centri acustici in Sardegna, a Cagliari, Sassari e Nuoro. Inoltre effettua visite a domicilio in tutta la Sardegna. Poiché il test dell’udito è gratuito si può intervenire per tempo per porre rimedio al problema.

 

Ipoacusia e acufene sono collegate tra loro?

Statisticamente è stato dimostrato che circa l’80% delle persone affette da acufene sono anche interessate da una forma più o meno grave di ipoacusia. Questo significa che, molto spesso, l’acufene può essere considerato come un sintomo dell’ipoacusia. È bene quindi non sottovalutare alcuni sintomi ed effettuare subito un controllo.

 

Quali possono essere i rimedi per l’acufene a l’ipoacusia?

Per molti casi di acufene non esiste una cura definitiva, però i moderni apparecchi acustici o protesi acustiche possono porvi rimedio. Una protesi acustica, amplificando i suoni “reali” circostanti, supplisce alle ridotte capacità uditive e riduce la percezione dei fastidiosi ronzii dell’acufene.

Lo stesso discorso può essere fatto per l’ipoacusia. Ovviamente dipende dai casi e soprattutto dalle cause scatenati, come una semplice ostruzione del condotto uditivo, alcune lesioni dell’apparato uditivo, oppure la naturale degenerazione dell’orecchio causata dall’incedere dell’età. Per la maggior parte delle casistiche, una delle soluzioni più diffuse è sempre rappresentata dagli apparecchi acustici.

Quando nel soggetto si presentano sintomi che possono essere ricondotti all’acufene o all’ipoacusia si consiglia sempre la visita da uno specialista in un centro audiometrico. Nel caso sia necessario l’utilizzo di un apparecchio acustico si deve sentire il parere di un audioprotesista ed effettuare un accurato test acustico.